Molestie universitarie: l’arte si ribella
Come risaputo purtroppo la molestia non conosce né confini né distinzioni, si insinua silenziosa anche in quegli ambienti che per antonomasia, e nell’immaginario collettivo, si figurano come “puri”, così come potrebbe essere per un campus universitario.
Ed è proprio da questa tipologia di ambienti che si deve partire per cercare di cambiare le cose! Questo lunedì 29 marzo 2021, è stata presentata in tutti i dintorni del Campus della Universitat Politècnica de València (UPV) l’azione artistica #AcosoTambienEs (la molestia è anche..). Questa azione consiste in un intervento nello spazio pubblico del campus universitario attraverso manifesti e altri oggetti con la funzione di annunciare e rendere visibile la campagna di artivismo che si propone. Per realizzare questo progetto, sono stati disegnati 10 poster che trattano la molestia da diversi punti di vista, incluse anche magliette, adesivi e badge che rafforzano la campagna di sensibilizzazione artistica in diversi spazi e ambienti. L’obiettivo principale è quello di dare visibilità al grave problema delle molestie nell’ambiente universitario, denunciando situazioni di molestie normalizzate e che non dovrebbero essere socialmente accettate. Questa azione mira all’interazione e al coinvolgimento dei passanti circa questo comportamento aggressivo, noto anche come molestia, e che spesso comporta reali squilibri di potere tra donne e uomini, così come la mancanza di accettazione della diversità e dell’identità di genere. Una mossa alquanto intelligente che non può non sensibilizzare il sentire comune circa un tema così antico quanto attuale.
è una campagna di attivismo culturale nell’ambito dell’arte pubblica partecipativa realizzata in collaborazione dal collettivo ArteyActivismoFem. L’azione pratica di quest’ultimo si basa su una serie di domande che vengono poste a studenti, studentesse e al personale dell’UPV, dalle quali vengono estratte le frasi della campagna che compongono i manifesti.
è un collettivo formato all’interno della UPV nel 2017 dall’artista e curatrice Mau Monleón Pradas, che è anche docente del Master dedicato all’Arte e all’attivismo.
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