"L'artivismo si è impadronito del panorama culturale, e non c'è da stupirsi se permette ai potenti di predicare la propria rettitudine." Nessuno escluso nelle argomentazioni, riflessioni, provocazioni della giornalista freelance Ella Whelan pubblicate ieri su Telegraph:

Il caso di questa settimana è quello del vestito di Alexandria Ocasio-Cortez al Met Gala, un bellissimo abito di Aurora James con la scritta "tax the rich" [lett. tassare i ricchi, NdR] sulla schiena. Tutte le solite persone si sono scatenate; uno scrittore del Guardian ha scritto una "guida per farsi notare alle feste" con il consiglio: "arriva in stile AOC, con gli abiti sporchi di sangue della lotta alla guerra di classe". AOC non era sola a prendere posizione (con i tacchi) quella sera. Molte altre celebrità hanno indossato ciò che Harper's Bazaar ha chiamato "dichiarazioni socialmente consapevoli". 

La deputata statunitense Carolyn Bosher Maloney ha reso omaggio al tema del 2021, "American Fashion", arrivando drappeggiata con slogan sui diritti delle donne. Il messaggio sarebbe stato più efficace se la Maloney non avesse celebrato la libertà delle donne senza maschera e affiancata da personale femminile legato con coperture per il viso. 

La supermodella Cara Delevingne si è mantenuta semplice con un gilet a pallottola "peg the patriarchy" [lett. sodomizzare il patriarcato, NdR] (anche se non è chiaro se volesse infliggere piacere o dolore al suddetto patriarcato). Queste manifestazioni non sono una novità. Questo è il problema con l'estetizzazione della protesta politica - diventa un mezzo per preservare lo status quo, piuttosto che sfidarlo. 

La politica, come l'arte contemporanea, è spesso paralizzata da un effetto Duchamp-urinale, in cui il gagliardo teatro di strada di Extinction Rebellion o il lancio di secchiate di sangue alle convention sulle armi è stato a lungo un po' ripetitivo. Non sorprende che la maggior parte delle proteste di oggi abbiano luogo nel mondo della moda e dell’arte; da Emma Thompson che naviga in giro per Londra su una barca rosa di Extinction Rebellion a Vivienne Westwood che si arrampica su un carro armato e marcia verso casa di David Cameron. L’attivismo per il cambiamento climatico ha tranquillamente e con sicurezza guadagnato il controllo delle arti. Qualunque cosa si pensi su come combatteremo il cambiamento climatico, e sull'efficacia degli artisti che incitano il pubblico, l'omogeneità dell'ossessione delle istituzioni per l'agenda verde è una minaccia alla nozione di libertà artistica.