La giornata dell'arte comunitaria BIPOC

Il capitolo di Los Angeles dell'International Indigenous Youth Council (IIYC) sostiene la protezione dell'ambiente e la giustizia sociale per le popolazioni indigene, insieme ad altri capitoli in tutto il paese.

L'organizzazione è stata avviata e guidata da womxn - un termine usato dalle femministe intersezionali come ortografia alternativa a "donna" per essere inclusiva nei confronti delle persone non-binarie o transgender - e da Two Spirit people - un termine di riferimento usato da alcune comunità indigene per descrivere individui che mostrano varianza di genere - durante la rivolta indigena di Standing Rock mentre proteggevano i fiumi Cannonball e Missouri contro la costruzione del Dakota Access Pipeline nel 2016. Il capitolo di Los Angeles è stato fondato nel 2019, e da allora ha ospitato manifestazioni e spazi curativi online, cerchi parlanti, laboratori di affermazioni della personalità. L'organizzazione cerca di ispirare i giovani attraverso l'istruzione, le pratiche spirituali e l'impegno civico. Il capitolo ha ospitato un Four Directions Climate Strike a East L.A. a febbraio, che ha caratterizzato la discussione della comunità e le performance dal vivo. L'IIYC è stato attivo in manifestazioni come la protesta settimanale "Jackie Lacey Must Go" nel centro di Los Angeles e le marce di Black Lives Matter.

Artivism Community Day

Domenica, il capitolo ha organizzato un raduno comunitario al Father Serra Park chiamato Artivism Community Day, dove i partecipanti hanno dipinto striscioni, poster con le parole "Say Their Names" e raccolto serigrafie targate "George Floyd" e "Black Trans Lives Matter". I partecipanti hanno dipinto con lo spray delle lapidi di cartone e hanno scritto i nomi di familiari e amici che sono stati uccisi dalla polizia. L'IIYC ha fornito tutto il materiale ai partecipanti. L'IIYC ha anche fornito panini per le persone senza casa dal South L.A. Cafe, una caffetteria che raccoglie fondi settimanalmente per fornire generi alimentari alle famiglie che affrontano l'insicurezza alimentare durante l'emergenza COVID-19.

Alexis Saenz

Il membro dell'IIYC Alexis Saenz ha detto che volevano organizzare una giornata per creare arte e cercare sostegno finanziario per Black Unity L.A. - un gruppo di protesta che ha vissuto in un accampamento per circa quattro mesi di fronte al municipio di Los Angeles dopo l'uccisione di George Floyd. L'accampamento è stato in seguito razziato e rimosso dal dipartimento dello sceriffo di Los Angeles intorno alle 4 del mattino del 13 settembre, meno di 24 ore dopo che Deonte Murray aveva presumibilmente sparato a due agenti della polizia di Los Angeles.

« Volevamo fare uno striscione per loro, visto che tutto è stato preso. Questo evento è stato incredibile, è stato davvero speciale vedere la comunità riunirsi per raccogliere fondi per la Black Unity e usare l'arte per guarire e ne abbiamo davvero bisogno con tutto quello che sta succedendo », ha detto Alexis.

Vanessa Gonzalez

20 anni, gestisce i social media del capitolo, pianifica le riunioni e organizza gli eventi. Si identifica come nativa Mazahua, una popolazione indigena di Michoacán e Querétaro in Messico. Il team di pianificazione di base è composto da altri cinque membri, compresi i membri che servono come mentori per l'organizzazione. Gli eventi sono pubblicizzati attraverso la newsletter del capitolo e la pagina Instagram. Gonzalez fa parte di un comitato che comprende altri membri dell'IIYC dal Texas, Chicago, Turtle Island e Arizona.

« Incontrarsi è stato più facile in diversi modi perché le persone possono fare le cose da casa loro. Il nostro lavoro non è a beneficio nostro. Il nostro obiettivo primario è quello di restituirlo alle comunità [nere, indigene e di colore] », ha detto Vanessa.

Il comitato sta pianificando una raccolta fondi livestream via Zoom per la Giornata dei Popoli Indigeni l'11 ottobre. L'evento sarà una raccolta di fondi per gli studenti indigeni nel sud-ovest senza accesso alla scuola online durante la quarantena, così come la Kumeyaay Land Defense contro la costruzione del muro di confine - che dicono che ha un impatto sulle terre ancestrali e causa danni alle persone indigene, agli animali, alle rotte migratorie e alle nazioni indigene.