Il vestito arcobaleno dell'omosessualità illegale
Il modo migliore per impressionare è avere qualcosa da dire, e per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dell'omosessualità illegale l'Amsterdam Rainbow Dress è un argomento di conversazione che attira l'attenzione e suggerisce davvero qualcosa.
Lanciato nel 2016 l'Amsterdam Rainbow Dress è un'opera d'arte vivente della collezione permanente del Museo di Amsterdam, composta da tutte le bandiere nazionali dei paesi in cui essere lgbtiq+ è illegale, pena il carcere, la tortura o la pena capitale. Il suo obiettivo è di incoraggiare il dibattito e la consapevolezza sull'inclusione e la parità di diritti in tutto il pianeta. Si tratta di un abito monumentale con un diametro di oltre 16 metri composto dalle 71 bandiere dei Paesi in cui l'essere LGBTIQ+ è punito dalla legge, compresi otto Paesi in cui gli atti omosessuali possono comportare la pena di morte. Il corpetto dell'abito è realizzato con la bandiera della città di Amsterdam. L'uso di bandiere internazionali, bandiere arcobaleno e della bandiera della città di Amsterdam sottolinea l'importanza che Amsterdam rimanga aperta ai rifugiati e ai migranti LGBTIQ+ che sono stati perseguitati nel loro Paese a causa di chi sono o di chi amano. A livello nazionale, continentale e globale, per secoli Amsterdam è stata un rifugio sicuro per le persone LGBTIQ+, ma questo status deve essere coltivato e salvaguardato per le generazioni future, assicurando che la città mantenga questo status. Mentre l'abito viaggia per il mondo, sostenendo l'inclusione e la tolleranza a livello mondiale e su più livelli, l'idea è che, man mano che questi Paesi legalizzano l'essere gay, le loro bandiere vengano sostituite da bandiere arcobaleno. Lanciato nel 2016, il progetto fa parte della collezione permanente del Museo di Amsterdam.
Arnout van Krimpen, uno degli artisti che hanno realizzato l'Amsterdam Rainbow Dress, afferma:
« L'abito è un argomento di conversazione che attira l'attenzione della gente perché è molto colorato e bello, e poi la gente vuole sentire la storia che c'è dietro, che non è così bella. È una storia che altrimenti alcune persone non potrebbero ascoltare. In definitiva, usiamo questo "artivismo" per abbassare la soglia di attenzione ».
Commenti