Ispirato dal Teatro della Crudeltà di Artaud, Cruel Creatures è una performance di danza contemporanea hip hop che vi implora di pensare a come vi sentireste se foste intrappolati tra quei muri di vetro. Muri che sono stati costruiti da un'industria che dimentica l'etica e l'ambiente per i profitti, semplicemente per provvedere ad un mondo ingannato nel credere che sia l'unico modo di vivere. 

Questa è una lettera d'amore. O forse è una minaccia, una promessa, o una possibilità. Se nessuno avesse deciso che le rappresentazioni avvengono nei teatri, e i concerti nei locali, e i tuoi amici vivono nel pub e la tua lotta esiste per strada - dove metteresti queste cose? E se questo spettacolo diventasse un luogo dove si fa un patto, una promessa, una minaccia? E se si potesse organizzare, qui, insieme?

Commissionato e prodotto per la prima volta con Beyond Face, si interroga su cosa significa essere un alleato. Dopo l'omicidio di un altro uomo di colore, le piazze nere stanno riemergendo e tutti intorno a Naomi sono di nuovo in viaggio per cercare di fare la differenza. Mentre l'uguaglianza comincia a sembrare raggiungibile, Naomi scopre presto come pochi siano disposti a fare il sacrificio finale. 

Un progetto creativo che lavora con quattro giovani donne arabe nel Regno Unito. Un workshop per esplorare cosa significa essere una donna araba in Gran Bretagna: dall'appartenenza e dall'identità, al genere e alle lotte per la vergogna. Da lì, ogni donna creerà il proprio ritratto in tessuto, trasmettendo la propria identità, le preoccupazioni e una mappa del luogo di provenienza. Il risultato finale sarà esposto all'ARTivism Festival dal 19 al 20 marzo. 

Nel 1966 Franca Viola divenne la prima donna italiana a portare in tribunale una convenzione culturale che le imponeva di sposare il suo abusatore Filippo Melodia, un giovane mafioso, che attraverso il matrimonio avrebbe visto cancellato il suo crimine. Franca cambiò il corso della giustizia e aprì la strada ad altre donne da seguire, rafforzando l'importanza della legge e del sistema giudiziario per proteggere i diritti civili. Con il suo NO ha trasformato la comprensione del crimine, del consenso e della comunità da parte di una generazione. Ispirato dalla resistenza di Franca e da altri attivisti storici e contemporanei, questo progetto mira a interrogare l'atto di dire NO e come può diventare un modello di opposizione e resistenza. Combinando esperienze immersive, teatro e installazione artistica dal vivo, Franca Says No vuole ispirare il pubblico a scoprire cosa serve per dire NO e come usare questa parola senza sensi di colpa per imporre dei limiti. 

Radhika Aggarwal è stata coinvolta nei gruppi Rhythms of Resistance dai primi anni Novanta ed è profondamente interessata al ruolo della musica dal vivo nelle proteste e nelle azioni. Spesso i gruppi di batteria e strumentali hanno strutture organizzative aperte e non gerarchiche che permettono la formazione spontanea di chiunque sia disponibile per creare un senso di coesione, sinergia, scopo, elevazione, comunità e pace nelle proteste. Con le recenti minacce fatte al nostro diritto di protestare da parte dell'attuale governo, è urgente condividere ed esplorare modi di organizzazione, e offrire a chiunque lo desideri l'opportunità di unirsi a una marching band!