Artivismo, dissenso e pensiero decoloniale
Ideare nuove pratiche artiviste, elaborare forme di dissenso e sviluppare un pensiero decoloniale presuppone alla base un riorientamento strutturale delle nostre vite.
Per interrompere la distruzione sociale, ambientale, culturale ed economica causata dal nostro modo di vivere è necessario interrogare varie possibilità di scambio tra la sfera personale, collettiva e globale. In definitiva, è fondamentale imparare a stare insieme, riorganizzare l'economia della cura, attivare saperi ancestrali e rivoluzionari, ripensare le nostre relazioni personali, familiari, collettive e professionali, mettere in discussione le relazioni di dominio, dare visibilità alle poetiche, alle politiche e alle lotte portate da chi è lontano dai nostri mondi geografici. Queste prerogative sono solo alcune delle aspirazioni promosse dal progetto Artivismes pour décoloniser. Un ciclo di incontri, formazioni e proposte artistiche volto a riunire riflessioni, azioni, esperienze, teorie e pratiche dissidenti di tipo multiculturale.
Per questa prima edizione - dal 4 marzo al 1 aprile, si prevede la realizzazione di 7 spazi di formazione e sperimentazione con 9 incontri artistici (residenza artistica, mostra, proiezioni di film, performance, sfilata festiva e musicale, DJ) ospitati in 3 località della Provenza, Francia. Saranno presenti artisti, attivisti creativi ed esperti culturali provenienti da Colombia, Ecuador, Argentina, Venezuela, Brasile, Costa Rica, Francia e Spagna. Il coordinamento generale è svolto da OTRATIERRA - Escola de artivismos guidata da Melissa Proaño e Nirlyn Seijas in collaborazione con diversi collettivi e associazioni.
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