Breve storia dell'artivismo aborigeno: estrazione
L'attivismo politico è la voce delle minoranze che si manifesta oggi attraverso l'arte aborigena contemporanea. Questa forma d'arte politica innesca conversazioni, cambiamenti e consapevolezza dei problemi della società. Le questioni espresse dagli indigeni australiani comprendono la disuguaglianza, l'estrazione mineraria, il genocidio e l'eugenetica scientifica.
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L'invasione dei coloni europei nel 1788 portò a diversi conflitti con gli aborigeni. I coloni britannici attaccarono gli aborigeni per raccogliere risorse e terra per scopi pastorali e agricoli. Un esempio di conflitto fu la violenza nell'East Kimberly che portò all'incendio e all'uccisione di diversi aborigeni. Ulteriori ingiustizie subite dagli aborigeni furono le pratiche scientifiche eugenetiche nel 1900, come l'indagine razzista della capacità cerebrale basata sulle dimensioni del cranio. Tutto questo, insieme ad altre questioni come la Stolen Generation - generazione rubata - portò gli aborigeni verso forme di attivismo politico. Essi miravano all'uguaglianza civile, ai diritti sulla terra, alla fine del protezionismo e al miglioramento della loro posizione sociale come aborigeni. Queste azioni portarono alla creazione del referendum del 1967 che incluse gli aborigeni nel censimento e creò leggi per porre fine alla discriminazione. Di conseguenza, le ingiustizie vissute dagli aborigeni divennero il punto focale di numerose opere d'arte contemporanea aborigena. L'arte aborigena è fondamentalmente un atto politico che afferma l'uguaglianza tra aborigeni e non aborigeni australiani.
Dall'estrazione all'astrazione
Emily Kame Kngawarreye affronta e indaga il tema dell'estrazione mineraria attraverso un approccio ibrido tra le tecniche tradizionali dell'arte aborigena e l'astrazione.
Opere come Untitled evidenziano la connessione aborigena con la terra e le preoccupazioni verso di essa. La questione della terra, la sua proprietà e lo sfruttamento delle risorse risale ai coloni britannici che confiscarono la terra distruggendo la fauna nativa. Emily Kame Kngawarreye diffonde consapevolezza su questo problema creando un dialogo tra le culture occidentali e aborigene. L'artista ha applicato la tecnica del body painting cerimoniale su tela per evidenziare il consumo occidentale e la protezione della cultura aborigena. In riferimento alla pittura del corpo, un pallet di toni terrosi come il marrone, il rosso, il nero e il viola è usato in linee orizzontali attraverso 6 pannelli. L'irregolarità delle linee crea un legame con l'astrazione, un ponte tra le culture occidentali e aborigene. Del resto, l'atto di conformarsi agli stili retrò del postmodernismo e fare appello alla società postcoloniale, creò diverse forse di mimesi della cultura occidentale in grado di generare benefici economici per la preservazione della cultura aborigena.
Con il metodo delle linee in movimento, l'arte aborigena contemporanea mostra l'evoluzione della cultura aborigena e dimostra la connessione aborigena alla terra. Così il lavoro artistico di Emily Kame Kngawarreye si estende dall'astrazione a nuove forme di attivismo.
Untitled, vernice polimerica sintetica su tela, 1994 © Emily Kame Kngawarreye |
L'obiettivo dell'attivismo nell'arte aborigena contemporanea ha circondato i temi dell'eugenetica scientifica, della violenza, del maltrattamento della terra e della creazione di comprensione tra le comunità. Dal momento dell'invasione europea alla storia contemporanea, gli aborigeni hanno sopportato difficoltà come la perdita della loro terra, della loro gente e dei loro figli. Nel complesso, l'arte politica attivista ha continuato a persistere ovunque ci fosse corruzione e poiché l'ingiustizia verso gli aborigeni persiste, l'arte contemporanea rimarrà come uno sbocco per accentuare le voci di coloro che sono oppressi nella società.
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