La mostra fotografica Stand For Democracy: Myanmar esprime solidarietà globale al Movimento di Disobbedienza Civile in Birmania. 

Questa mostra presenta il lavoro dell'artivista argentino per i diritti umani Marcelo Brodsky, accompagnato da una performance di Ko Latt, Yadanar Win, Lily e Zoncy - esponenti della nuova generazione di artisti birmani - il cui lavoro rivela elementi fondamentali della narrazione sociale, politica e culturale del Myanmar. La serie Stand For Democracy: Myanmar comprende tredici nuove opere d'arte che si basano su fotografie scattate in Myanmar da attivisti e fotoreporter dopo il colpo di stato del 1 febbraio 2021 contro il governo locale democraticamente eletto. 

Le fotografie sono stampate su carta di cotone Hahnemühle e rivisitate dall'artista con pastello, acquerello e testi. Il progetto è nato per far leva sull'arte visiva, per aumentare vigorosamente la consapevolezza del pubblico internazionale e per esprimere solidarietà con la causa del coraggioso movimento civile in Myanmar che lotta per la libertà, la democrazia e i diritti umani. L'iniziativa sta mobilitando diversi artisti visivi a livello globale per sostenere la resistenza del Movimento di Disobbedienza Civile.

La biografia e la carriera di Marcelo Brodsky si trovano all'incrocio tra le arti visive, la poesia e l'attivismo per i diritti umani. Marcelo è uno dei co-fondatori del Parque de la Memoria di Buenos Aires. La sua pratica è radicata nella sua storia personale e nell'esperienza diretta e drammatica del terrore sponsorizzato dallo Stato in Argentina: durante la dittatura militare (1976-83), il suo migliore amico Martín Bercovich e suo fratello minore Fernando furono rapiti, scomparvero e non furono più ritrovati. In risposta a questi eventi e temendo per la propria vita, Marcelo andò in esilio in Brasile, poi in Spagna dove divenne fotografo e pubblicò il suo primo libro di poesia. Tornò in Argentina solo dopo la fine della dittatura. 

Per attivare una memoria - personale e collettiva - e per comunicare un messaggio di resistenza, Marcelo ha sviluppato una poetica unica basata sull'interazione di fotografie e annotazioni scritte. Selezionando e manipolando fotografie raccolte negli archivi documentari di tutto il mondo, aggiungendo commenti scritti a mano ed evidenziando dettagli significativi con l'aiuto di colori brillanti e vivaci, l'artista stimola un dialogo tra le narrazioni preesistenti trasmesse dalle fonti originali e la propria interpretazione creativa. Al di là delle questioni etniche e culturali, nonché la distanza geografica tra l'Argentina e il Myanmar, la lotta del Movimento di Disobbedienza Civile risuona con l'esperienza diretta della violenza e della persecuzione militare vissuta da Marcelo, autore di un messaggio di resistenza su cui ha definito la sua pratica nel corso degli anni.

Organizzata da Human Rights Art Initiative e art+château - a cura di Giulia Busetti e della dottoressa Valentina Locatelli - la mostra sarà attiva dal 24 marzo al 17 aprile presso la galleria d'arte Photobastei di Zurigo, Svizzera.