Occupy 2.0: ultimatum per una rivolta globale
Undici anni fa, la rivista per l'ambiente mentale "Adbusters", ha scatenato un'ondata di fervore rivoluzionario che ha travolto il mondo. Ora è il momento di rifarlo. I tempi sono maturi per una rivolta globale. Siete pronti per Occupy 2.0?
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L'esperienza Occupy, quella originale con l'ashtag #OccupyWallStreet, ha avuto una grande risonanza perché il momento era quello giusto, catartico. Le ferite inferte dal crollo finanziario erano profonde e diffuse. Tutti quelli che « noi siamo il 99% » sapevano cosa aveva fatto l'1%. La primavera araba ha fornito il prototipo. Il carburante era la rabbia nostrana, nuda e cruda. Ora, mentre ci troviamo di fronte alla prospettiva dell'estinzione, ci sono le condizioni per un'altra ondata monumentale. Quest'estate il progetto umano ha terribilmente toccato il fondo. Le guerre hanno imperversato. Le nazioni sono implose. I fiumi simbolo della civiltà - il Colorado, il Reno, il Tamigi, il Danubio, lo Yangtze, il Gange, il Nilo - hanno iniziato a prosciugarsi. Altri, gonfiati da alluvioni improvvise, hanno saltato gli argini e ci sono stati milioni di sfollati. Nel frattempo, gli incendi infuriavano, le catene di approvvigionamento fallivano, le reti elettriche saltavano e gli impianti di trattamento delle acque si fermavano. Data la gravità della catastrofe, sarebbe stato il minimo una risposta dai leader mondiali. Eppure, incredibilmente, questo non è accaduto. Non stanno facendo nulla. Il petrolio continua a scorrere, i ghiacciai continuano a sciogliersi, il livello dei mari continua ad alzarsi. È come se questi leader sperassero in una soluzione magica che si materializzi dal deserto egiziano alla COP 27. Ma sappiamo che non sarà così.
La nostra crisi climatica non sarà risolta dalle strategie business-as-usual del passato. Nessuna manifestazione o blocco degli oleodotti, nessuna delle soluzioni tecnologiche, delle conferenze o dei Green New Deals ci riuscirà. L'unica cosa che può salvarci ora siamo noi stessi. Noi, popolo del mondo, dobbiamo sollevarci e scatenare uno tsunami di rabbia così emotivamente esplosivo che questi leader dovranno solo ascoltare e agire.
Qual è la nostra unica richiesta? #OccupyWallStreet, danzatrice che appoggia graziosamente il piede sul toro finanziario di Wall Street nel 2011 © Adbusters Media Foundation |
Di seguito la traduzione in italiano dell'ultimatum ai leader mondiali divulgato da Adbusters Media Foundation e tradotto dalla crew ribelle di artivism®. Iscriviti al nostro canale Telegram per ricevere il file dell'ultimatum da stampare e attaccare su ogni lampione di ogni città.
ULTIMATUM AI LEADER MONDIALI
Cari leader,
Noi, persone di questo pianeta morente, ne abbiamo abbastanza di voi.
Avete colossalmente mal gestito la crisi climatica. Siete colpevoli di grave negligenza. Ci state portando verso l'estinzione.
Non possiamo più fidarci di voi per creare un futuro vivibile per l'umanità. Per questo, stiamo prendendo in mano la situazione.
Nelle prossime settimane, vi invieremo una serie di richieste semplici e graduali che stabiliscono cosa deve accadere adesso per evitare il peggio.
La prima richiesta:
Convocare immediatamente un vertice straordinario del G20 per dichiarare l'emergenza climatica globale.
Se non vi date una mossa entro la fine dell'anno, occuperemo i vostri uffici, le vostre città, i vostri yacht, le vostre ville. Vi faremo la festa (a torte in faccia!). Faremo del nostro meglio per assicurarci che non minacciate mai più il benessere dell'umanità ricoprendo una qualsiasi carica pubblica.
E il 1° maggio del prossimo anno, se non avrete ancora dichiarato l'Emergenza Climatica Globale, aumenteremo l'intensità della nostra disobbedienza civile e porteremo questa vostra macchina dell'apocalisse a un improvviso e tremante arresto.
traduzione di artivism® crew
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