In un'azione internazionale di subvertising, o sovversione pubblicitaria, le crew anonime di Brandalism hanno dirottato oltre 500 spazi pubblicitari nel Regno Unito e nella comunità europea, sostituendo le pubblicità con opere d'arte satiriche per denunciare il ruolo della pubblicità dell'industria aeronautica nella crisi climatica.

Le opere sono state realizzate da otto artisti e richiamano l'attenzione sulle agenzie pubblicitarie che continuano a promuovere voli economici durante l'emergenza climatica, tra queste Uncommon per British Airways, VCCP per Easyjet e DDB per la compagnia aerea più inquinante d'Europa, Lufthansa. Le opere d'arte riguardano anche le pratiche di greenwashing utilizzate delle compagnie aeree e degli aeroporti, caratterizzate da false dichiarazioni di sostenibilità, promesse di soluzioni tecnologiche future o vendita di biglietti utilizzando falsi schemi di "compensazione delle emissioni di carbonio". Facendo riferimento all'impronta di carbonio tre volte maggiore di chi vola in Business Class rispetto alla classe economica, un'opera d'arte di Darren Cullen prende di mira i frequent cartelloni per passeggeri di lusso: "Stiamo rendendo Green la Business Class con il primo campo da golf al mondo a bordo".

L'azione internazionale di massa arriva in risposta a un'estate di caldo record e incendi in tutta Europa, una stagione in cui le compagnie aeree hanno continuato a pubblicizzare voli low-cost, nonostante le emissioni di riscaldamento eccessive causate da questo modo di viaggiare. In una campagna di marketing apparentemente non ironica chiamata "Heatwave", l'agenzia pubblicitaria VCCP ha persino sfruttato le temperature micidiali del Regno Unito per spingere le vendite di biglietti extra per Easyjet. 

I progetti artistici fanno anche riferimento alle campagne locali per fermare l'espansione dell'aeroporto, tra cui quella di Liegi, dove i gruppi Stop Alibaba Coalition, fanno opposizione alla crescita dell'aeroporto, alle emissioni di carbonio e all'inquinamento atmosferico. Gli attivisti di Liegi Sans Pub hanno partecipato alle azioni, così come gli attivisti di Adfree Cities (Regno Unito), Badvertising (Regno Unito), Résistance à l'Agression Publicitaire (Francia), Climáximo (Portogallo), Greenpeace International e altre 35 organizzazioni che chiedono una legislazione che ponga fine alla pubblicità di prodotti ad alto contenuto di carbonio, così come non è più consentita la pubblicità del tabacco. A Roma, le installazioni di Hogre hanno fatto parlare i media italiani dell'iniziativa dei cittadini europei #BanFossilAds.

L'iniziativa per vietare la pubblicità e la sponsorizzazione dei prodotti fossili ha raccolto più di 300.000 firme e città come Sydney, Amsterdam e L'Aia hanno già vietato le pubblicità di prodotti ad alto contenuto di carbonio. La fine è vicina per le pubblicità che alimentano l'emergenza climatica.