L'artivismo nella letteratura mondiale del XXI secolo #2
In un'epoca in cui l'arte politica e l'attivismo creativo si fondono senza soluzione di continuità, il termine "artivismo" si diffonde tra le pagine della saggistica contemporanea, lasciando un'impronta indelebile nella letteratura mondiale del nostro tempo.
Nel primo articolo di questa rubrica bibliografica, dedicata alle occorrenze del termine "artivismo" nella produzione letteraria mondiale del XXI secolo, abbiamo presentato "Net.Art 2.0: Neue Materialien Zur Netzkunst / New Materials Towards Net Art" (2001) di Tilman Baumgärtel, un saggio di riferimento per gli studiosi e gli appassionati di net-art.
Proseguiamo dunque la nostra esplorazione cronistorica dell'artivismo. Il libro della settimana è...
Media activism. Strategie e pratiche della comunicazione indipendente. Mappa internazionale e manuale d'uso
« Accademie e subculture della rete si sono sbizzarrite in questi anni in ogni branding combinatorio sull’attivismo. Altri "ismi" emersi di recente sono "hacktivismo" e "artivismo": il primo rappresenta l'hacking con finalità politiche e sociali (contro una tradizione hacker apolitica), il secondo è nato negli ambienti della net art e fa dell'arte uno strumento di lotta o analisi sociale. »
Media activism rappresenta un contributo importante per comprendere l'evoluzione del media attivismo a partire dalla fine del XX secolo. In questo libro l'autore descrive come le nuove tecnologie hanno dato a chiunque la possibilità di diventare un "media", dalla diffusione di notizie in rete alla produzione di televisioni indipendenti. Il libro fornisce anche una mappa di network di comunicazione e informazione indipendenti come Indymedia, Adbuster, Candida Tv, Etoy e Radio Gap, spiegando come sono nati, con quali intenzioni e quali strumenti e forme comunicative adottano. Anche se l'artivismo non è il tema centrale del libro, viene descritto come uno degli "ismi" emersi negli ambienti della net art, un "branding combinatorio" tipico delle azioni di kommunicationsguerrilla (o delle pratiche di détournement, subvertising, adbusting e altre forme di culture jamming), che utilizza l'arte come strumento di lotta o analisi sociale.
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