Super Bowl e Artivismo: "La Morena" simbolo di inclusività
Nella giornata del 12 Febbraio 2023 ha avuto luogo, come di consueto, l'evento più seguito d'America, la 57ª edizione del Super Bowl, ovvero (per chi non lo sapesse) la finale del campionato della National Football League.
Oltre all'attesissima partita tra i "Philadelphia Eagles" e i "Kansas City Chiefs" (SPOILER – vinta da quest'ultimi) e la trepidante attesa per il ritorno sulle scene di Rihanna, ringleader dell'halftime show di questa edizione, il Superbowl 2023 merita una menzione speciale perché quest'anno, più che mai, ha dato grande spazio all'inclusività... vi chiederete, in che modo? Ve lo spiego subito...
L'artivista indigena Lucinda "La Morena" Hinojos posa accanto al suo dipinto per il Super Bowl LVII, opera che riflette le sue radici messicano-statunitensi e nativo-americane Yaqui, Apache, Tohono O'odham. Foto di Matty Steinkamp per la National Football League (NFL). |
Per la prima volta nella storia è stata commissionata ad un'artista chicana (americana con genitori messicani) e indigena la realizzazione del Manifesto della competizione, un'opera d’arte che ne celebrasse l'importanza visiva. Contrariamente ad ogni aspettativa la scelta alla fine è ricaduta su Lucinda Hinojos in arte "La Morena" (vezzeggiativo con cui veniva denigrata da bambina per il colore scuro della sua pelle, utilizzato oggi come nome d'arte in segno di riscatto e rivincita), 41 anni, artista pittrice originaria proprio dell'Arizona, luogo in cui si è svolto il Super Bowl LVII. Una donna intraprendente che ha reso l'attivismo l'obiettivo primo di vita e l'Arte il mezzo per promuoverlo. Ed è attraverso la perseveranza e l'attuazione di questo stile di vita che "La Morena", nel 2018, lancia "Colors of La Comunidad", vero e proprio incubatore dell'Artivismo.
« È stato emozionante, spirituale e salutare », queste le parole de "La Morena" a USA TODAY Sports sull'importante ingaggio con la NFL, con la quale, oltre al Manifesto per il Super Bowl ha realizzato anche un murale di 882 metri quadrati con l'aiuto e supporto di altri indigeni.
Una celebrazione alle sue origini e alla storia millenaria della sua gente, da sempre usurpata della propria dignità e (talvolta anche) libertà per meri scopi geopolitici. Ridare valore al popolo natìo, origine e fondamenta del territorio americano attraverso un'esplosione di colori, innumerevoli simbolismi e mettendo in risalto l’eterogeneità etnica dell'Arizona, popolata da messicani, messicani americani e chicanx. Popolazioni che da sempre hanno avuto e continuano ad avere un forte legame con l'Arte, non a caso proprio i chicanx di Los Angeles hanno coniato, nel 1997 in occasione di un incontro con gli Zapatisti del Messico, il termine Artivismo.
foto del murales realizzato da Lucinda "La Morena" Hinojos condivisa su Instagram da Kansas City Chiefs, campioni del Super Bowl LVII. Il più grande murale della NFL si trova sul lato del Monarch Theatre, a nord-ovest di Washington Street e 2nd Street, nel centro di Phoenix, vicino al Footprint Center. |
La scelta di un'artista donna e per di più di origine indigena è stata un chiaro e forte messaggio attivista ed apripista a forme di inclusività sempre più aperte e pronte ad abbracciare ogni forma di diversità, perché la diversità non deve spaventare né creare muri divisori ma, al contrario, deve essere linfa e ricchezza in termini di novizia culturale, sociale e soprattutto umana.
Lucinda "La Morena" Hinojos e suo figlio Nathaniel sul Red Carpet del Super Bowl LVII. L'outfit di Lucinda, creato da Red Berry Woman, una donna indigena delle pianure del Nord Dakota, presenta elementi tradizionali dell'artigianato delle tribù native come Dentallium, conchiglie e denti di alce. Foto condivisa su Instagram da bellaxlunaa, makeup artist di Lucinda. |
Un gesto, quello dell'NFL, che fa certamente ben sperare, soprattutto perché veicolato attraverso un potente strumento di comunicazione e utilizzando un settore che unisce per antonomasia: lo sport. Se poi questo messaggio viene offerto dall'America, terra in cui le differenze etniche sono da sempre state un tasto dolente su cui si sono fondate le radici di un'intera nazione, fa molto piacere ma sottolinea ancor di più la potenza dell'Artivismo, dell'Arte Attiva, che veicola messaggi, scardina convinzioni (ribaltando in alcuni casi la realtà negativa) e crea unione.
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