Amore e rabbia - la parabola femminista di Rosalía
Spagna, terra d'arte e di rivoluzione, paese d'Europa che arranca ma che cerca in tutti i modi di uniformarsi agli standard democratici... riuscendoci, a volte, anche più di altri paesi, tipo l'Italia. Inesorabile terra di movida e spensieratezza, madre di artisti del calibro di Picasso e Dalí, la Spagna ancora oggi non smette di sfornare talenti che si contraddistinguono sempre più per l'appassionante e fervente lotta al riconoscimento e all'affermazione dell'essere umano.
Ultima in ordine di tempo, per sole questioni anagrafiche, è colei che è riuscita nel giro di pochi anni ad affermarsi sulla scena musicale mondiale attraverso la sua voce e la sua musica che non è mai fine a sé stessa ma portatrice sana di messaggi e morali. Se dico... La Rosalía! Vi viene in mente qualcuno?
© Rosalía, dal videoclip "Pienso en tu mirá - Cap 3: Celos" (2018) |
Rosalía Vila Tobella, 30 anni, meglio nota come Rosalía, artista catalana divenuta simbolo femminista per le donne spagnole (e non solo) che inneggiano alle sue canzoni durante le marce di protesta e solidarietà come quella dell'8 marzo. La sofferenza femminile, diretta conseguenza della sottomissione, che porta successivamente al riscatto è tema ricorrente nella musica della cantante, tema al quale ha dedicato l'intero album "El Mal Querer", premiato con quattro Latin Grammy nel 2019, un Grammy Award nel 2020 e considerato da Rolling stone uno dei migliori album in lingua spagnola della storia. "El Mal Querer" è un racconto in capitoli, una storia d'amore malato, ispirata al romanzo medievale del 1200 "Roman de Flamenca" raccontato nella parabola ascendente (tipica di un amore malato) sofferenza-rabbia-gelosia violenta-speranza con armonica grinta vocale in un mix di flamenco, pop e urban. Una storia molto vecchia (per questioni temporali) ma di fatto assai contemporanea con la quale l'artista ha voluto mettere in evidenza una triste realtà... la disparità di genere in numerosi contesti (come quello amoroso), nonostante gli anni, non è poi così migliorata.
Tuttavia dopo aver toccato il fondo c'è sempre la risalita ed è così che si arriva alla rivoluzione con "Despechá" ennesimo successo di Rosalía contenuto nell'ultimo album studio "Motomami", vero e proprio grido di riscatto, consapevolezza e riacquisizione della propria vita divenuto inno alla liberazione femminista, intesa nei termini di indipendenza ed emancipazione.
Amore e femminismo, congiunto alla lotta ai diritti d'uguaglianza (in più di un'occasione l'artista ha espresso vicinanza e supporto alla comunità LGBTQ+) sono i principali contenuti dei messaggi veicolati attraverso le sue canzoni. Amore, il suo, vissuto intensamente, osannato e celebrato pubblicamente e artisticamente con il suo fidanzato Rauw Alejandro, con il quale forma la coppia d'oro del momento del pop latino contemporaneo: un amore puro, ingenuo, pulito raccontato in versi (sdolcinati ma mai scontati!) nell'EP "RR" attraverso 3 brani... "Beso", "Vampiros", "Promesa".
Sulla scia di molti/e suoi/sue colleghi/e (vedi Lady Gaga, vedi Billie Eilish, vedi Roger Waters, etc.) Rosalía si pone a pieno diritto nel quadro degli artisti attivisti (o artivisti che dir si voglia), che sposano cause, si pongono degli obiettivi e perseverano nel raggiungimento degli stessi, approfittando dell'ampia portata che la loro voce possiede. È vero, Rosalía non è la prima nè di certo l'ultima testimonial al femminile della lotta ai diritti e sebbene qualcuno possa ritenere che si tratti di qualcosa di trito e ritrito, di già sentito, la cosa più importante da sottolineare è che è sempre bene parlarne mantenendo vivo l'interesse attorno a "certi temi", soprattutto delle nuove generazioni che costituiscono il futuro sviluppo sociale di questo mondo, perché la storia insegna che quando l'attenzione cala... il buio incalza!
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