Il valore delle conoscenze che possediamo diventa cruciale quando la stessa nozione di verità sembra sfuggire tra le pieghe della manipolazione e delle molteplici interpretazioni soggettive. Chi possiede la verità, e come la verità viene manipolata o preservata, diventa una questione centrale nei nostri giorni. Questi interrogativi toccano profondamente le fondamenta della nostra epoca, influenzano le dinamiche di autorità e sovranità in modi che sfidano il nostro senso di realtà e sicurezza.

Broken Spectre, installation view © Richard Mosse

In quest'ultimo articolo della serie "Ars Electronica: chi possiede la verità?", dedicata alle tematiche del controllo sociale di massa emerse durante il "Festival per l'Arte, la Tecnologia e la Società", focalizziamo la nostra attenzione su un luogo in cui il controllo della verità è inestricabilmente legato alla sopravvivenza stessa del pianeta, e dove la sorveglianza si estende oltre la semplice supervisione umana.

"Broken Spectre: panoramica transamazzonica delle verità nascoste

"Broken Spectre" è un'opera cinematografica che illumina una catastrofe ambientale deliberata lungo la Transamazzonica. Attraverso una combinazione di filtri scientifici, culturali, storici, socio-politici, attivisti ed antropologici, il film ci trasporta in un viaggio nel cuore della foresta amazzonica, mettendo in evidenza le sfide ambientali più urgenti del nostro tempo.

Il film presenta una serie di narrazioni ecologiche che variano in lunghezza d'onda, passando dalla violenza ambientale a quella antropocentrica e non umana, allo scopo di delineare i molteplici fronti di distruzione in atto nell'Amazzonia. La forza di "Broken Spectre" risiede nella sua capacità di offrire una prospettiva unica sulla distruzione ambientale attualmente in corso nell'Amazzonia. Utilizzando tecnologie scientifiche avanzate, il film offre uno sguardo senza precedenti sulle pratiche devastanti, come l'abbattimento illegale di alberi, gli incendi di massa, l'estrazione abusiva dell'oro e il furto delle terre indigene. Le immagini sono catturate attraverso una fotocamera multispettrale aerea e una microscopia UV per le riprese notturne nel sottobosco, fornendo una panoramica di questi processi distruttivi.

Il tempo svolge un ruolo cruciale in questa catastrofe, poiché la massiccia deforestazione ha avuto inizio negli anni '70, quando è stata costruita la Transamazzonica per aprire la foresta pluviale primordiale allo sviluppo. In sole poche generazioni, questo sviluppo ha distrutto un quinto della foresta pluviale amazzonica per fare spazio alle industrie del bestiame, della soia e dell'estrazione mineraria. Questa rapida trasformazione mette in luce la portata della distruzione e l'urgenza di affrontare questa complessa questione globale.

"Broken Spectre" è stato realizzato con un approccio inclusivo e collaborativo, coinvolgendo le comunità indigene Yanomami, Munduruku, Suruí e Kaingang. Questa collaborazione ha reso possibile la creazione di scene autentiche e significative che riflettono la lotta e la resilienza delle comunità locali contro l'ecocidio.

Questo film non è solo un'opera d'arte cinematografica, ma anche un messaggio urgente che richiama l'attenzione sulle conseguenze devastanti delle nostre azioni sull'ambiente. "Broken Spectre" ci sfida a considerare il vero costo della nostra sete insaziabile di risorse naturali e ci invita a riflettere sulle scelte che facciamo come società.

In un mondo in cui i cambiamenti climatici e la distruzione dell'ecosistema amazzonico sono questioni di preoccupazione globale, "Broken Spectre" funge da campanello d'allarme, invitandoci ognuno a considerare come possiamo contribuire a preservare questa straordinaria risorsa naturale per le generazioni future.