Hey ribelli, l'estate volge al termine, ma potreste ancora avvertire i postumi dell'ecoansia. Non preoccupatevi, c'è sempre un siero per ogni cosa...

Questo mese la crew ribelle di artivism® riaccende le fiammelle della guerriglia artistica che, lungi dall'essere violenta, si esprime attraverso mezzi creativi e atti insensati di bellezza. Il leitmotiv di settembre è una dose booster (o di richiamo) alla verità, una reazione avversa al capitalismo di sorveglianza e al controllo sociale di massa nella rappresentazione artistica.

Il mese scorso, l'ondata ambientalista che ha ridefinito le zone a traffico limitato di Londra ha innescato una serie di reazioni a scapito delle telecamere di sorveglianza e dei sensori del traffico. È interessante notare come negli ultimi anni la protesta silenziosa contro il Grande Fratello di orwelliana memoria, si stia manifestando anche nell'arte contemporanea. Questa corrente ribelle trova nelle telecamere una fragilità aggiuntiva, insita nel sistema di controllo sociale, e ne manifesta il dissenso sabotandole.

Se vogliamo, questa pratica ha anche un nome: camover! Nel 2013 un gruppo di attivisti tedeschi, decisamente contrari all'accettazione acritica delle telecamere a circuito chiuso, ha creato il gioco del "Camover". L'obiettivo di questa pratica è semplice ma emblematico: distruggere il maggior numero possibile di telecamere senza essere identificati.

L'interesse per il tema del controllo sociale si sta ora manifestando nell'arte, evidenziando una rinnovata attenzione nei confronti di una realtà che, purtroppo, si sta estendendo in modo esponenziale. La crew di artivism® intende esplorare questa tematica attraverso l'arte, sperando di catalizzare un dialogo che spinga ognuno di noi a riflettere sul mondo che ci circonda e sul ruolo cruciale che l'arte gioca nel contesto di questa crescente sfida.

In un momento in cui l'ombra del controllo sociale sembra espandersi sempre di più, è fondamentale che l'arte continui a far luce su queste problematiche, spingendoci a rimanere critici, consapevoli e, soprattutto, capaci di immaginare un futuro in cui la verità, la creatività e la libertà di espressione siano sempre più potenti di qualsiasi forma di controllo.