L'artivismo nella letteratura mondiale del XXI secolo #13
In un'epoca in cui l'arte politica e l'attivismo creativo si fondono senza soluzione di continuità, il termine "artivismo" si diffonde tra le pagine della saggistica contemporanea, lasciando un'impronta indelebile nella letteratura mondiale del nostro tempo.
Nel dodicesimo articolo di questa rubrica bibliografica, dedicata alle occorrenze del termine "artivismo" nella produzione letteraria mondiale del XXI secolo, abbiamo presentato "New Perspectives in Italian Cultural Studies: Definition, Theory, and Accented Practices" (2012) di Paola Zaccaria, una raccolta di saggi che esplora varie metodologie, riflessioni e prospettive sulle metodologie degli studi culturali in Italia e sulle loro connessioni con il resto del mondo.
Proseguiamo dunque la nostra esplorazione cronistorica dell'artivismo. Il libro della settimana è...
Performance, Politics and Activism
« I progetti che analizzo qui sono manifestazioni di ciò che viene chiamato "artivismo" (arte + attivismo). Questo neologismo definisce le produzioni degli artisti che utilizzano la propria arte per mobilitare azioni concrete in risposta a questioni sociali. Il termine "artivismo" caratterizza un impulso verso l'azione nella realizzazione di un intervento artistico. Nei progetti artivistici, l'obiettivo principale è suscitare risposte e non semplicemente rappresentare uno stato di cose. »
Il rapporto tra performance, politica ed attivismo costituisce un terreno fertile per l'analisi delle dinamiche sociali e culturali contemporanee. Il libro "Performance, Politica ed Attivismo" offre un'approfondita esplorazione di questa cruciale intersezione, invitandoci a considerare sia la creazione di performance politiche che la realizzazione di performance orientate politicamente.
Questa raccolta di saggi offre una panoramica affascinante delle forme di resistenza politica, della pratica pubblica e dei media legati alla performance, esaminandoli su diverse scale di produzione all'interno delle strutture di governo e di potere neoliberiste e liberali.
Fin dall'inizio, il libro sottolinea come la performance sia sempre stata uno strumento per esprimere le condizioni della società contemporanea e per indicare, attraverso il corpo dell'artista o del performer, modi per definire, comprendere e cambiare tali condizioni. La performance si manifesta in vari contesti: nell'azione quotidiana, nell'attività estetica e culturale delle arti performative e nell'impegno politico attivista.
Nel saggio "Zooming In and Out: Tactical Media Performance in Transnational Contexts", Marcela A. Fuentes ci introduce al concetto di "artivismo". Questo termine è utilizzato per definire le produzioni degli artisti che utilizzano la loro abilità per mobilitare azioni concrete in risposta a questioni sociali. In questo contesto, l'artivismo non mira solo a rappresentare una situazione, ma a suscitare risposte e azioni dirette. Secondo l'autrice, il termine "artivismo" è diventato popolare all'interno dei movimenti anti-globalizzazione e anti-guerra.
Attraverso una vasta gamma di media e spazi per comunicare messaggi politici, gli artivisti non mirano solo a rappresentare una situazione, ma a suscitare risposte e azioni dirette. Le loro tattiche possono coinvolgere interventi su pannelli pubblicitari in strada o la rielaborazione delle presentazioni grafiche delle aziende per denunciare pratiche aziendali ingiuste.
Un'evoluzione significativa nell'artivismo è rappresentata dalla presenza online, dove le azioni degli artivisti si traducono in "website spoofing". Qui, gli artivisti creano pagine web aziendali o istituzionali false simili a quelle ufficiali per denunciare pratiche dannose per l'umanità e l'ambiente.
Termini come "interruzione", "disturbo", "dislocazione" e "riappropriazione" vengono utilizzati per descrivere le modalità con cui le pratiche artivistiche coinvolgono diverse sfere di azione e formazioni discorsive, come se fossero "ready-made", che vengono modificate per mettere in discussione lo status quo.
Il saggio si concentra su tre concetti distinti, ma strettamente connessi tra loro: artivismo, media tattici e beni culturali. Ciò che unisce questi concetti è la spinta comune verso un tipo di creazione che affronta sia le condizioni simboliche che materiali, coinvolgendo diverse sfere di azione, tra cui l'arte, l'azione diretta, la cultura e la pratica mediatica.
In conclusione, "Performance, Politica ed Attivismo" ci invita a riflettere sul potere trasformativo dell'arte e della performance nell'ambito politico e sociale. Questa raccolta di saggi ci offre un'opportunità unica per esplorare le molteplici forme in cui la performance può essere utilizzata come strumento per identificare e cambiare le strutture di governo esistenti, mentre ci spinge a considerare come l'arte possa essere un mezzo di azione diretta per il cambiamento sociale. La performance, in tutte le sue sfumature, si rivela un linguaggio potente per comunicare, disturbare e ridefinire il nostro mondo contemporaneo.
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