L'artivismo nella letteratura mondiale del XXI secolo #15
In un'epoca in cui l'arte politica e l'attivismo creativo si fondono senza soluzione di continuità, il termine "artivismo" si diffonde tra le pagine della saggistica contemporanea, lasciando un'impronta indelebile nella letteratura mondiale del nostro tempo.
Nel quattordicesimo articolo di questa rubrica bibliografica, dedicata alle occorrenze del termine "artivismo" nella produzione letteraria mondiale del XXI secolo, abbiamo presentato "Ensaio de artivismo: vídeo e performance" (2014) di Rui Mourão, una visione illuminante sull'arte come azione politica e forma di resistenza creativa.
Proseguiamo dunque la nostra esplorazione cronistorica dell'artivismo. Il libro della settimana è...
Becoming artivists: Artivist Inter-Actions Toward Creative Re-Existence
« L'artivismo è un modo creativo e giovanile di essere, pensare, agire e vedere nel mondo, basato su un esplicito impegno a intervenire nelle circostanze personali e collettive per promuovere il cambiamento. Gli artivisti rispondono alle ingiustizie nella propria vita coinvolgendo uno o spesso più mezzi artistici in uno sforzo condiviso per creare un mondo migliore. »
La tesi di laurea in filosofia "Diventare Artivisti: Interazioni Artiviste verso una Ri-Esistenza Creativa" di Leslie Robinson inizia analizzando il concetto di artivismo come approccio creativo e giovanile all'attivismo, un impegno che sfida le norme tradizionali di protesta attraverso l'uso di mezzi artistici per esprimere preoccupazioni sociali e politiche. L'autrice sottolinea come gli artivisti si impegnino attivamente a creare un mondo migliore utilizzando una vasta gamma di forme artistiche, come murales, performance, scrittura creativa e molto altro.
La tesi di Leslie Robinson si distingue per l'approfondimento delle dinamiche e delle sfide legate a due mondi apparentemente distanti: l'artivismo e l'accademia. Da una prospettiva critica e filosofica, l'autrice solleva questioni fondamentali, come ad esempio, l'urgenza di mobilitare le risposte dei giovani spesso trascurati alle condizioni globali asimmetriche, così come l'esigenza di nuove prospettive universitarie attraverso le modalità di interazione e di espressione tipiche dell'artivismo.
Uno dei temi centrali della tesi di Leslie Robinson è la decolonizzazione. L'autrice sostiene che la modernità sia intrinsecamente legata a una logica coloniale che divide il mondo in categorie di dominanti e dominati, sottomettendo conoscenze e soggettività in base alla loro prossimità eurocentrica. Per costruire una società più equa e pluriversale, "Diventare Artivisti" promuove la necessità di abbracciare le prospettive delle comunità marginalizzate e suggerisce come l'artivismo possa contribuire a reimmaginare estetica, autorità, creazione e diffusione della conoscenza per spostare le dinamiche di potere. L'obiettivo è creare nuove forme sociali non ancora esistenti, basate sull'autodeterminazione della comunità.
Un aspetto degno di nota nella ricerca di Leslie Robinson è il suo coinvolgimento con giovani in Uganda nella progettazione di murales comunitari in risposta a problematiche quali l'HIV/AIDS e la prostituzione. Tuttavia, la tesi evidenzia le sfide incontrate nel perseguire ricerche artistiche guidate dai giovani in Africa, dove alcune forme di conoscenza sono ancora subordinate nell'accademia.
In conclusione, "Diventare Artivisti: Interazioni Artiviste verso una Ri-Esistenza Creativa" di Leslie Robinson rappresenta un importante contributo filosofico sull'artivismo nell'ambito della decolonizzazione.
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