Sovranità digitale: la lotta al capitalismo di sorveglianza
Viviamo indubbiamente in un'epoca dominata dalla sorveglianza congiunta di Stato e aziende. La nostra crescente dipendenza da social media, smartphone e comunicazioni digitali ha portato a una società più connessa, ma anche notevolmente dipendente dall'infrastruttura tecnologica fornita dalle gigantesche aziende delle telecomunicazioni, del software e dell'IT.
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L'ascesa del capitalismo della sorveglianza ha aperto le porte alle reti di intelligence statali, come la NSA, consentendo loro di accedere a dettagli quasi impensabili della nostra vita personale. In pratica, tutto ciò che facciamo o diciamo online viene raccolto e conservato in enormi server farm, accessibili a analisti dell'intelligence e forze di sicurezza statali in qualsiasi momento.
Questa capacità avanzata di sorveglianza ha anche rivoluzionato i metodi tradizionali di raccolta di informazioni sui dissidenti politici. Le forze dell'ordine possono ora mappare le reti che intendono infiltrare e individuare i potenziali obiettivi più vulnerabili. In questo modo gli Stati di tutto il mondo stanno controllando il dissenso, con l'obiettivo di neutralizzare la crescente rabbia popolare causata dalle loro politiche di distruzione ecologica e sfruttamento capitalista.
In un episodio della serie "Trouble", il collettivo mediatico anarchico sub.media ha intervistato diverse persone, tra cui Lauren Regan del Civil Liberties Defence Center, sulle loro esperienze con infiltrati e informati, esaminando le strategie per costruire movimenti più resistenti alla sorveglianza di Stato e aziendale.
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Tuttavia, dopo la pubblicazione, è emerso un importante aggiornamento riguardo a uno dei cosiddetti imputati di Green Scare, membri delle celle ELF (Earth Liberation Front) arrestati nell'ambito dell'Operazione Backfire dell'FBI. Nathan "Exile" Block, precedentemente presentato come un eroe della resistenza, è ora un sostenitore della terza posizione, o terza via fascista, così come del fascismo occulto. Inoltre, la sua compagna e co-imputata, Joyanna "Sadie" Zacher, è stata accusata di esprimere commenti razzisti e di difendere pubblicamente le opinioni di Exile sulla separazione delle razze bianche.
È importante sottolineare che né Lauren Regan, intervistata in "Trouble", né altri membri di sub.Media erano a conoscenza di queste informazioni al momento dell'intervista o della pubblicazione del video e condannano fermamente tali credenze. La storia dell'ideologia fascista che si mescola con l'ambientalismo radicale è un pericolo reale che gli attivisti dovrebbero svelare e affrontare.
Nonostante queste sfide, la lotta per la privacy e la resistenza alla sorveglianza rimangono cruciali nell'era digitale in cui viviamo, e dovremmo affrontarle con determinazione e responsabilità.
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