Mmarla presenta "Squallore"
“Squallore” è un quadro lontanissimo da tutti i miei lavori precedenti. In squallore non è presente uno scontrino, che è il mio tratto caratterisco, ma al contrario c’é una tela e della carta velina strappata.
Ho scelto di staccare questopera dallo scontrino perche avevo bisogno di riempirla, come se dipingere quel quadro servisse a riempire un vuoto interiore che determinati gesti e determinate parole mi avevano causato e con lo scontrino non avrei potuto farlo.
Per quanto riguarda invece l’utilizzo della carta velina, mi piaceva il concetto del velo di maya, quindi ho utilizzato questo materiale come velo su tutta l’opera dove ho scritto “bla bla bla” a simboleggiare quanto a volte le parole creino un velo di illusione e non ci permettano di vedere realmente chi abbiamo davanti.
La descrizione che segue l’opera:
”Vi volevo informare che ogni riferimento a fatti o persone è puramente fatto apposta. Io ho sempre messo il cuore in tutto e spesso ho aiutato quando ero io quella più in difficoltà. Ma ho capito che nella vita dobbiamo solo aspettare il nostro carnefice, non importa se la nostra condotta sia stata impeccabile o meno, in un momento inaspettato un pugnale mascherato con qualsiasi volto ci ucciderà sorridendoci. Non risparmierà nessuno, ma sarà in quei momenti che capirete che le parole, nient’altro che le parole possano straziare un cuore quasi lo toccassero, come solo le parole possano far ammalare e sarà in quei momenti che dovrai continuare ad essere leale. Ogni giorno mi sveglio e mi lavo una sola faccia, la stessa che ho sempre messo in ogni gesto e in ogni parola, la stessa che non ho mai nascosto per proteggere le apparenze, la stessa faccia che ho sempre messo davanti a tutto e tutti e ho capito che non bisogna accontentarsi delle parole perchè troppe volte vengono pronunciate per recitare una parte, e anche se a volte si hanno gli occhi chiusi per il bene che si vuole ad una persona bisogna comunque imparare a credere a ció che si vede e a cio che si fa nel totale silenzio. Quando peró il volto che ci uccide è un volto familiare la questione è più complicata perchè il dilemma è capire se fa più male il coltello infilato nella schiena o il vuoto che si sente quando lo togli. Se il bene che dicono di volerti fosse reale i giorni più brutti non si affronterebbero a testa alta, ma semplicemente con qualcuno che ce la tiene alta la testa, perchè siamo tutti bravi a dire dì dipendere da noi stessi e di trovare la forza dentro di noi, ma la verità è che quando la vita spinge sulla pancia l’unica cosa che puoi fare è imparare a cadere, perchè nella vita chi non cade è perchè striscia, ma se cadi da solo senza nessuno che prova ad attutirti la caduta, allora di bene non si puó parlare mai. Sai quando ti senti solo quando tutto intorno crolla e l’unica cosa che ti resta da fare è imparare a convivre col pensiero che la persona per cui avresti dato tutto appena ha girato l’angolo ha pensato solo a se stessa. L’unica cosa che ti resta da fare a quel punto è cadere da solo, sperando di essere in grado di prenderti cura di te stesso come meriti, ma se è vero che nessuno si salva da solo allora impara a perdonare quello che puoi, poi la vita farà il suo percorso. Se volete bene a qualcuno curate bene i vostri gesti perchè sono quelli che si sostituiranno alle vostre parole”.
La descrizione non è altro che un messaggio che avrei dovuto inviare al diretto interessato, ma fortunatamente mia madre mi ha insegnato a rimanere indifferente davanti alla gente che vale poco.
Quando ho deciso di postare il quadro ho deciso che fosse doveroso accompagnarlo con quel messaggio, ovviamente riaddattandolo, non so in realtà darvi una motivazione precisa del perchè ho voluto inserire lo scritto, ma sentivo che completasse l’opera è probabilmente lo reinserirei. Il quadro si compone di elementi essenziali una mano che rappresenta un parallelismo con gesti e Della carta velina strappata con scritto bla bla bla che per lo stesso principio rappresenta le parole.
È stato importante per me ridurre l’opera al minimo, all’essenziale, a pochi elementi conosciuti e conoscibili da tutti. Cioe esistono dei gesti “palesi” il pollice in su ad esempio, conosciuti e conoscibili da tutti. Ecco io ho scelto elementi palesi conosciuti e conoscibili da tutti perchè non volevo lasciare la possibilità di interpretazione ,come le altre volte. Questa volta non ero aperta a nuove visioni del quadro volevo che la gente vedesse quello che io volevo che vedesse. Per questo motivo ho giocato molto sulle evidenze la mano e il “bla bla bla” anche per trasmettere l’idea che alcune volte ci sono dei comportamenti brutti o inopportuni così palesi che non posiamo nasconderci nel “non me ne ero mai accorto”, perchè è IMPOSSIBILE come in questo caso non cogliere l’idea del quadro; quest’evidenza serviva quasi a farci dare a tutti una svegliata ed entrare nell’ottica che se non me ne sono accorto è perchè non me ne sono voluto accorgere, che altro non è che l’alibi perfetto per farci fare del male.
Commenti