L'artivismo nella letteratura mondiale del XXI secolo #18
In un'epoca in cui l'arte politica e l'attivismo creativo si fondono senza soluzione di continuità, il termine "artivismo" si diffonde tra le pagine della saggistica contemporanea, lasciando un'impronta indelebile nella letteratura mondiale del nostro tempo.
Nel diciassettesimo articolo di questa rubrica bibliografica, dedicata alle occorrenze del termine "artivismo" nella produzione letteraria mondiale del XXI secolo, abbiamo presentato "Voices of Resistance. Interdisciplinary Approaches to Chican@ Children’s Literature" (2017) di Elena Avilés, una raccolta di saggi sull'artivismo Chicano come strumento di resistenza e autodeterminazione.
Proseguiamo dunque la nostra esplorazione cronistorica dell'artivismo. Il libro della settimana è...
Death of the Artist. Art World Dissidents and Their Alternative Identities.
« L'uso del proprio nome è politico. "L'artivista (artista + attivista) utilizza il suo talento artistico per combattere e lottare contro ingiustizie e oppressioni, con qualsiasi mezzo necessario." Sebbene l'artivismo sia un termine relativamente nuovo, la pratica dell'attivismo e dell'arte ha una storia molto più lunga e può essere più facilmente riconoscibile in particolari forme di resistenza creativa. »
Nel mondo dell'arte contemporanea, una generazione di artisti ha abbracciato la dissidenza, sfidando il tradizionale ruolo dell'artista/autore. Nicola McCartney, nel suo libro "Death of the Artist", esplora il lavoro di figure come Art & Language, Guerrilla Girls, Bob and Roberta Smith, Marvin Gaye Chetwynd e Lucky PDF.
Questi artisti, attraverso identità alternative e pratiche non convenzionali, provocano una riflessione profonda sull'autorialità artistica contemporanea. McCartney sostiene che l'autorialità è un tema attuale e politico. Gli artisti in questione stabiliscono che l'autore non è più il "Dio" delle opere, né una "star" dell'arte. Questo sfida l'idea lineare dell'artista come unico creatore e solleva domande cruciali su come gli artisti emergenti possano navigare nel campo della proprietà intellettuale e condividere il riconoscimento collettivamente.
Il libro rivela come pseudonimi e identità alternative possano essere strumenti potentissimi di artivismo. L'analisi di McCartney, ispirata dalle considerazioni di Rodney Diverlus nel saggio "Re/imagining Artivism" (in Artistic Citizenship. Artistry, Social Responsibility, and Ethical Praxis), mette in luce come queste identità alternative siano sintomatiche di una ribellione culturale e politica più ampia. Questi artisti non solo sfidano le infrastrutture finanziariamente incentivanti del mondo dell'arte, ma suggeriscono anche una possibilità di riforma dall'interno.
Le Guerrilla Girls, ad esempio, si appellano a una tattica politica e utilizzano pseudonimi per sfidare la lettura biografica legata al mercato dell'arte. Bob and Roberta Smith condividono un nome che suggerisce la politica dell'uguaglianza di genere, mentre Marvin Gaye Chetwynd adotta pseudonimi in modo più leggero, sottolineando la mancanza di un branding coerente. Art & Language e Lucky PDF sono esempi di pratiche collettive che ridefiniscono il concetto stesso di autorialità.
Attraverso la discussione di pratiche artistiche che sono sfuggite all'autorialità, il libro propone una visione alternativa dell'atto creativo. La ricerca di un autore ultimo diventa troppo lineare e, a beneficio del pubblico e degli appassionati, gli artisti in questione offrono nuove modalità di interpretazione delle opere d'arte.
L'utilizzo del termine "artivismo" emerge come chiave di volta. McCartney sottolinea che ogni artista è un potenziale artivista, ampliandone la definizione tradizionale. L'arte come forma di attivismo non è solo anti-capitalista e anti-guerra, ma può essere una potente forma di protesta, un'opportunità per la comunità artistica di reinventarsi.
In conclusione, "Death of the Artist" non solo rivela le debolezze delle infrastrutture del mercato dell'arte o espone le fragilità del sistema esistente, ma piuttosto suggerisce che l'arte, attraverso identità alternative e pratiche innovative, può essere una forza di cambiamento. La dissidenza nell'autorialità diventa un atto di ribellione culturale e politica, indicando una strada per la reinvenzione della comunità artistica nel panorama contemporaneo.
Commenti