Sentieri Selvaggi nella Città Giardino

Nel cuore del Molise, la bellezza del centro storico di Campobasso sta gradualmente cedendo il passo al degrado e all'abbandono. Per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sullo stato attuale della città, un gruppo di giovani cittadini ha deciso di realizzare un breve documentario.

Il cortometraggio documenta le criticità urbanistiche, il degrado ambientale e il declino culturale che il centro murattiano della "città giardino" sta subendo. Attraverso una narrazione visiva schietta e diretta, lo spettatore viene guidato lungo i tre percorsi turistici promossi dal Comune di Campobasso: storico, naturalistico e culturale. Le riprese si concentrano su otto tappe rappresentative, offrendo una panoramica esplorativa ma concisa sulla lenta asfissia che sta soffocando queste aree, un tempo vitali. Questi percorsi turistici diventano metafore di un viaggio tra il disinteresse storico-culturale, l'inadempienza istituzionale e l'incuria ambientale.

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Titolo: Sentieri Selvaggi nella Città Giardino, Regia: Chry, Anno: 2024, Durata: 7 min, Genere: cortometraggio documentaristico, Lingua: italiano, Descrizione: il cortometraggio documenta le criticità urbanistiche, il degrado ambientale e il declino culturale della città di Campobasso.

Partendo da Largo San Leonardo, le tappe documentate includono luoghi simbolici come l'ex Archivio di Stato all'ingresso di Vico Portafreddo, il sentiero collinare che avrebbe dovuto collegare la Torre Jaluongo alla Torre di Avvistamento, il piazzale della Chiesa di San Giorgio, l'area verde soprastante l'ex serbatoio e il nuovo acquedotto. E infine, la Via Matris, sito della Rete Natura 2000 del Molise.

La condizione di queste zone, invase dalla vegetazione e lasciate in uno stato di evidente abbandono, rappresenta una denuncia forte e chiara: il centro storico di Campobasso sta scomparendo, nonostante le sue enormi potenzialità turistiche e culturali rimangano inespresse. Il documentario si accompagna al comunicato stampa del Coordinamento delle Sinistre di Opposizione del Molise.

Passano gli anni, le giunte e le promesse, ma degrado, confusione e abbandono restano

CAMPOBASSO, QUANDO UN FUTURO PER IL CENTRO STORICO?

Manca un serio progetto di riqualificazione e rilancio, eppure basterebbe poco.

Case abbandonate da tempo, edifici storici non valorizzati, mancanza di spazi di aggregazione sociale e sportelli per i servizi, percorsi turistici lasciati in balia della vegetazione, ecc: questo il desolante quadro in cui langue, ormai da un paio di decenni, il centro storico del capoluogo.

Davvero un gran peccato vedere tanta bellezza e potenzialità sprecate e pensare che, con il solo turismo, ci sarebbe eccome modo di rivitalizzare la zona. Ma procediamo con ordine, partendo dalle esigenze degli abitanti. É mai possibile, chiediamo agli amministratori comunali e regionali, che nell'area storica e più importante della città manchi praticamente tutto? Ufficio postale, scuole, il corrimano sulle scalinate (pensiamo alle difficoltà, specie per gli anziani, in caso di neve), biblioteche! Chi vorrebbe mai trasferirsi qui? Eppure basterebbe trovare un accordo con l'università per dislocare, in uno dei tanti stabili, qualche facoltà: quante case sfitte potrebbero esser date agli studenti? Quante attività collegate aprirebbero? Sarebbe un bene per l'asfittica microeconomia del posto!

Le cose non migliorano sul fronte turismo! Cosa si offre? Le solite serate con personaggi in costume d'epoca, un po' di musica e stand con cibo e bevande! Spacciare per cultura e recupero del borgo "tutto" ciò, francamente, lo troviamo a dir poco riduttivo! E che succede se si seguono i vari percorsi tanto reclamizzati per i visitatori? Da piazza S. Leonardo, inerpicandosi su via Chiarizia, seguendo la segnaletica si finisce … su una scalinata totalmente invasa dalla vegetazione, difficilmente praticabile per i giovani, figuriamoci per famiglie con passeggini o per chi ha problemi di deambulazione!

Ma ancora, via Matris, appena riaperta dopo i "lavori": pavimentazione rovinata, bagni vandalizzati e mai ristrutturati, manca anche un semplice chiosco nella parte bassa dove, visto l'ampio spazio verde, si potrebbero mettere giochi per bambini, ecc! Basterebbe, insomma, un minimo d'intesa con le autorità ecclesiastiche, proprietarie del tratto in questione!

E che dire di via Marconi? Da settimane si sta operando su quel tratto di strada e si vedono i frutti: su un tratto appena riaperto, proprio un paio di giorni fa sono saltate le condutture dell'acqua!

Per questioni di spazio ci limitiamo qui! Agli esponenti dei partiti borghesi, che detengono da decenni il potere e che tanto sbandierano amore per la città: vogliamo continuare ad assistere alla morte del capoluogo o vogliamo agire?

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